Romolo Runcini è conosciuto in tutto il mondo per i suoi studi di matrice sociologica sulla paura e sulla letteratura popolare. In quest’opera, l’autore ripercorre con un accurato approfondimento filosofico e socio-antropologico i passaggi meno noti della metamorfosi culturale, menzionando immagini, impressioni, legami e discrepanze relativi all’evoluzione del rapporto tra cultura e società nel tempo.
La ricerca di Runcini inizia con l’analisi della cultura raziocinante dell’antica Grecia fondata sul logos, la quale è stata messa in crisi con l’intromissione del concetto di irrazionale. Il fantastico, secondo Runcini, fa fare al lettore un “passo indietro” liberandolo dalla fretta e dall’efficientismo, compiendo il passaggio dal reale all’irreale attraverso il pericoloso percorso dal noto al’ignoto.
L’autore riscontra le odierne contaminazioni enigmatiche di ciò che è utopico nella scrittura religiosa, nei linguaggi artistici e mediatici, il cui scopo è quello di spiazzare l’ordine mentale del fruitore attraverso strategie metaforiche che trovano i loro punti di forza nel valore iconico della scrittura, nella sua simbolicità e nella sua capacità di mimesi. Il fantastico, che il più delle volte genera paura, può essere visto anche nell’accezione di una nuova intrinseca esperienza, che dirige verso spazi del vissuto dove il confronto con il diverso da sé non venga declassato nella negazione a priori della sua alterità.
di Luciana Assogna
Romolo Runcini
Enigmi del fantastico
Presentazione di Carlo Bordoni
Collana Micromegas
2007, Edizioni Solfanelli
Gruppo Editoriale Tabula Fati
95 pagine
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