martedì 29 gennaio 2019

IMPERI DI POLVERE. Recensione di Lucia Vaccarella


Imperi di polvere, romanzo di Claudio Mauri, edito da Solfanelli, è stata la mia ultima lettura. A partire dal prologo, come in una lenta ripresa cinematografica, vediamo l’esercito americano avanzare “gigantesco Golem, babelico mosaico di genti diverse” e occupare la città eterna, mentre l’armata del Reich arranca verso nord schiacciata dallo spiegamento dei mezzi nemici. È da allora — questo il messaggio di Mauri, instancabile ricercatore di documenti autentici anche se scomodi — che simbolicamente nasce la civiltà globalizzata, perché i poteri forti attraverso la Cia operano da subito per imporre l’egemonia culturale degli States e linguistica degli inglesi. È così che si dominano cuore e anima di popoli interi, spingendoli verso una cultura che non ha più il senso del Sacro, in nulla. La catastrofe appare inevitabile, il Nuovo Mondo inghiottirà il Vecchio, ma è anch’esso, forse, destinato a perire.
Il romanzo che ho finito in un giorno e una notte perché non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine — a me lo scrittore Mauri ha fatto quest'effetto — è un lavoro potente, coraggioso a cui augurare lunga vita e fortuna. Perché cosa si chiede ad un libro? Coinvolgimento, una scrittura fluida, sicura, personaggi ben tratteggiati. Ma anche profondità, emozioni, riflessioni. Valori. Tutto questo l’ho trovato nell’ultima fatica di Claudio Mauri. Bello lo stile, che rivela una sedimentata “frequentazione” con la nostra lingua italiana — ed è il caso di dire Finalmente! In questo panorama dolente di autori che esprimono attraverso il loro pressappochismo paroliero l’adessità culturale priva di radici che li possiede.
Uno stile, dicevo, che sa aderire alle scene diverse che si susseguono in capitoli sfalsati temporalmente. Si declina infatti, in una gragnuola di parole taglienti e pochi verbi essenziali, come scabro e lapidario a dire situazioni terribili: “Nella luce spettrale di un paesaggio cangiante e incerto, cadaveri insepolti, cani randagi scheletrici. In bocca brandelli di carne umana. Passarono Argenta, Sant’Agata, altri paesi. Un lungo riverbero tagliò la notte. La linea del fronte segnata da migliaia di riflettori, muro di luce tra vincitori e vinti. Il monito cupo di artiglierie lontane”; si fa stile più pieno e convulso, ma sempre dall’andamento paratattico, in altri frangenti: “Il terreno gli mancò sotto ai piedi. Rotolò lungo un pendio, sentì la carne martoriata dai rovi. Si fermò urtando con la spalla il tronco di un albero. Stette immobile, il cuore che batteva alle tempie, il respiro affannato. Nel buio quasi assoluto si toccò il viso, sentì che era intriso di sangue, la tuta era lacera, quasi a brandelli.”
Stile sempre visivo, però, e capace di improvvise distensioni liriche con squarci paesaggistici in cui ho ritrovato lo scrittore del primo romanzo edito dalla Mursia, “La catena invisibile”, purtroppo oggi introvabile, che mi aveva stregato: “Il mare era una distesa immensa, il sole calante si copriva di nubi nere e un vento insidioso agitava le acque. Le onde colpivano come schiaffi la prua della barca, la costa appariva lontana, diademata dalle prime luci, irraggiungibile.”
Da sottolineare poi, stilisticamente parlando, l’incipit del cap. XX su ragazzi intenti a penetrare in una scuola e poi in fuga. In certi momenti qui la scrittura diventa onirica, surreale, intrisa di magia e raggiunge le sue vette più alte. Il ritmo, dicevo, è serrato e coinvolgente, c’è un uso scaltrito dei dialoghi, l'attenzione non viene mai meno, anche se un minimo di conoscenza storica è auspicabile ci sia, nei lettori. Ma anche se non ci dovesse essere, ci pensa lo scrittore a renderla intellegibile e viva (la pagina dedicata a Piazza Loreto dopo la Liberazione è rivissuta attraverso gli occhi di un protagonista), o a proporla in modo che non travalichi mai o ingoi la vicenda narrata: quella di spie che si fronteggiano, le une per creare in Europa una rete che ne salvaguardi le radici, la cultura, la lingua e la storia, le altre per imporre un modello omologante e teso a passivizzare i popoli.
Libro di spionaggio? Non solo, anche d’amore e di amicizie, vere o tradite, di riscatti e contraddizioni nei personaggi tratteggiati con mano sicura (valga per tutti il cameo di Oscar Tinnet con il suo amore per gli animali e l'odio per gli uomini). Un romanzo coraggioso? Forse. Un romanzo cinematografico? Sicuramente. (E sarebbe un film di successo.) Di fantapolitica? Io lo trovo, ahimè, vero. Che poi è quello che solo gli scrittori sanno fare. Trasmettere verità, intendo.
 Mauri è un meticoloso ricercatore di documenti autentici e occultati, accennavo prima. Anche di sole tracce che però hanno un’evidenza di concretezza. Qui si parla solo di circostanze vere, quasi o del tutto sconosciute. Andavano rivelate. Avrebbe potuto scrivere un saggio, ne ha le competenze, ma ha preferito parlare anche al cuore del pubblico perché la sola ragione non basta per colpire in modo totalizzante. Tutto vero dunque, anche se i personaggi sono inventati e ci regalano una storia appassionante.
Ma quando la vicenda dei protagonisti si opacizzerà nella memoria, rimarrà — e questo è il merito a mio avviso del libro, che poi è il merito dei buoni libri — il ricordo fortissimo di una profonda verità espressa, che squarcia un velo. Ed io già mi accorgo di ricomporre il puzzle della nostra attualità in un modo diverso da ieri, e ne scopro la logica, per quanto aberrante. Eppure. Ci sono alcune cose di Mauri scrittore appena sussurrate, tali da sfuggire ai più, forse, che mi fanno pensare e sperare in un’inversione di tendenza. Forse la catastrofe di questa nuova civiltà che procede come un Titanic fuori controllo ci sarà. O c’è già stata, con la morte dei fratelli Kennedy e il passaggio dai poteri dei Presidenti ai poteri forti che condizionano le decisioni e sorti dell’umanità. O forse no. Nel prossimo libro di Mauri lo scopriremo insieme e saremo, ne sono certa, tantissimi.
Lucia Vaccarella



Claudio Mauri
IMPERI DI POLVERE
Copertina di Vincenzo Bosica
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-3305-121-5]
Pagg. 168 - € 14,00

http://www.edizionisolfanelli.it/imperidipolvere.htm

Nessun commento: