Pagina fra le più drammatiche e controverse della storia della cristianità occidentale, quella scritta dai Cavalieri Templari continua ad attrarre l’attenzione sia degli studiosi sia della gente comune che rimane colpita dalle forti tinte che la caratterizzano.
In particolare, l’interesse degli storici si concentra sugli eventi che condussero alla definitiva scomparsa, negli anni 1312/1314, dell’Ordine templare fondato circa due secoli prima e soprattutto sul processo al termine del quale venne decisa la sua soppressione.
Alberto Lapidari non nasconde le proprie convinzioni innocentiste, condivise per altro dalla maggioranza degli studiosi moderni, e intende dimostrare che gravissime furono le responsabilità del re di Francia Filippo IV il Bello che volle l’annientamento dei Templari e che per questo riuscì «nell’intento di mobilitare l’opinione pubblica contro il potente Ordine, facendo uso di un’efficientissima propaganda antitemplare e mettendo il Papa stesso in minoranza grazie a un sottile e tagliente gioco politico».
Il lavoro di Lapidari si basa sull’esame delle fonti primarie, tra le quali spicca la monumentale raccolta dei verbali della Commissione pontificia investita del giudizio dell’Ordine nel suo complesso. Inoltre, l’autore si impegna a confutare le varie infamanti accuse che sono state mosse contro i Templari lungo i secoli e soprattutto in epoca illuministica: a suo giudizio, l’Ordine, «cresciuto nell’ideale puro della Crociata », fu il «portatore umile ma indefesso dello stendardo della fede cristiana».
Alberto Lapidari
IL PROCESSO ALL’ORDINE DEI TEMPLARI
Edizioni Solfanelli
Maurizio Schoepflin
Giornale di Brescia
SABATO 2 SETTEMBRE 2006
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