venerdì 31 luglio 2020

Le Parole Lette: IL DITO RITROVATO di Francesca Picone (Edizioni Solfanelli)

 

Manuela Boccanera e Ivan Giambirtone leggono alcuni brani dal romanzo di Francesca Picone, "Il dito ritrovato" (Edizioni Solfanelli).


     La storia di un dito, perso e ritrovato in una tavoletta di cioccolato, fornisce lo spunto per un incredibile viaggio, che è soprattutto viaggio dentro se stessi.
     John, musicista di fama tossico e alcolizzato, attraversa un oceano e si stabilisce nel paese natale sotto il Gran Sasso. È lì proprio la notte del terremoto, ed è quella notte che segna un prima e un dopo nella sua vita inquieta.
     Teresa ha poco più di trent’anni e nessun futuro a Napoli, dov’è nata e vive. Speranze disattese e frustrazione quotidiana sono il suo pane, sia che si trovi a casa che fuori. Solo il ricordo delle passeggiate sul Gran Paradiso con la nonna piemontese di cui porta il nome lenisce la sua amarezza.
     Due vite, due destini, ma la stessa disperata voglia di felicità.

sabato 25 luglio 2020

Incontro con l'Autore: FRANCESCA PICONE ("Il dito ritrovato", Edizioni Solfanelli)


"Incontro con l'Autore", rubrica di Anna Maria Pierdomenico. Intervista a FRANCESCA PICONE, autrice del romanzo IL DITO RITROVATO (Edizioni Solfanelli).

giovedì 23 luglio 2020

Incontro con l'Autore: EMANUELE DELMIGLIO ("L'Alba di Arcadia" e "Itinerari alternativi", Edizioni Solfanelli)



"Incontro con l'Autore", rubrica di Anna Maria Pierdomenico. Intervista a EMANUELE DELMIGLIO, autrice del romanzo "L'Alba di Arcadia" e della silloge "Itinerari alternativi" (Edizioni Solfanelli).

giovedì 2 luglio 2020

Incontro con l'Autore: ADA FICHERA ("Araba fenice", Edizioni Solfanelli)


"Incontro con l'Autore", rubrica di Anna Maria Pierdomenico. Intervista ad ADA FICHERA, autrice del saggio ARABA FENICE (Edizioni Solfanelli).

sabato 9 maggio 2020

Le Parole lette: LA GUERRA DI LIA di Silva Ganzitti (Edizioni Solfanelli)

 

Manuela Boccanera legge un brano del romanzo "La guerra di Lia" di Silva Ganzitti (Edizioni Solfanelli)

     È il racconto di Lia, figlia sedicenne di Bartolo e Tina. La collina del Belvedere è il punto privilegiato delle sue riflessioni, nell’intrico di cespugli e nel fitto degli alberi — testimoni dei passaggi notturni — e nelle sue visioni del Nord, dove le montagne sono le fortezze della Resistenza.
     Dell’arrivo della guerra non ci si accorge subito. È un lento srotolarsi di cambiamenti in peggio, con la miseria che sale e abbruttisce musi e animi. La campagna inaridita fatica a restituire frutti in cambio di sudore e il paese sembra sprofondare in un silenzio vischioso, cupo, dove poche voci impartiscono ordini in una lingua straniera.
     Bartolo non sa cosa pensare, di chi fidarsi. Difendere la famiglia e la terra è il suo primo pensiero, eppure comprende che sotto quel vuoto di parole c’è qualcosa che brulica. Dapprima incerte, le sue domande lo aiutano a raccapezzarsi su quello che gli sta accadendo intorno: è uno scenario inquietante, nel quale Buja è solo uno dei tanti luoghi attraversati da cavalli cosacchi e dai loro carriaggi.

domenica 3 maggio 2020

Le Prole lette: IL GIORNO CHE NON C'È di Carla Dolazza (Edizioni Solfanelli)

 

 Manuela Boccanera legge un brano del romanzo "Il giorno che non c'è" di Carla Dolazza (Edizioni Solfanelli).


     Un incontro, un’immediata amicizia, e Jazz Fraser si trova a liberare il suo segreto raccontandolo a una estranea: l’amica trovata un giorno, per caso, durante un viaggio a Hong Kong.
     Chi è Jazz? Perché conosce l’amore soltanto a quarantun anni?
     L’amica, depositaria di pezzi sparsi della sua vita li ricompone e ne partecipa. Ma è Jazz l’unica protagonista o lo sono tutte le storie prima e intorno a lei?
     In un settembre romano ancora dorato d’estate il racconto dipana, cadendo nelle mani della narratrice.
     “Raccontare accendeva la luce in qualche angolo rimasto in penombra. [Jazz] stava per offrirmi di entrare in alcuni di quegli angoli, senza guidarmi nel percorso. E non sapevo perché. [...] Ora mi stava consegnando un segreto [...] per rendere giustizia a se stessa liberandosi di un peso, che se consegnato non sarebbe più sembrato tale.”
     “[Ed io] mi trovavo ad avere le mani aperte in grembo, che man mano si riempivano di foglietti colorati: i giorni della sua storia. E mentre i foglietti cadevano nelle mie mani cambiavano colore e trovavano il posto che io avevo deciso.”