giovedì 20 marzo 2014

Presentazione: LA SPIRALE DI GABELENTZ di Lucio D’Arcangelo (ROMA, Martedì 25 Marzo 2014 - ore 17:00)

CASA DELLE LETTERATURE
COMUNE DI ROMA


Massimo Arcangeli, Vito Moretti e Rolando D’Alonzo

presentano il libro di Lucio D’Arcangelo

LA SPIRALE DI GABELENTZ

Morfologia e tipologia delle lingue

Edizioni Solfanelli


Intervengono: Mario Sammarone e Marco Solfanelli

Sarà presente l’Autore


ROMA
Martedì 25 Marzo 2014  ore 17:00
Casa delle Letterature
Piazza dell’Orologio n. 3






Scheda del libro

Si è parlato spesso, specie nei media, della presunta “rivoluzione” chomskyana, ma la vera rivoluzione, cominciata negli anni ’70, sta nell’ampliamento planetario dell’orizzonte scientifico con lo studio di lingue fino a quel momento sconosciute come quelle aborigene dell’Australia e l’esplorazione, tuttora in corso, di territori sotto questo profilo ancora vergini come la Nuova Guinea e il Sudamerica tropicale: un fatto mai avvenuto in proporzioni così estensive, che ha prodotto un terremoto delle conoscenze devastante per tutte le teorie che si sono succedute nell’ultimo cinquantennio.
A questo mutamento epocale non hanno certo contribuito i linguisti “da tavolino”, ma quei ricercatori che, bagagli alla mano, sono andati sul posto e come i vecchi “viaggiatori” ci hanno edotto della straordinaria ricchezza linguistica del pianeta, ragguagliandoci sulle lingue più disparate e singolari : una ricchezza che non è completamente naturale né completamente culturale e fa del linguaggio, un “oggetto di terza specie”, il più complesso di tutti, rivelatosi irriducibile alle aspettative teoriche anche più modeste.
Rivolgendo la propria attenzione alla morfologia, una delle dimensioni più osservabili del linguaggio, questo libro intende misurarsi con quello che Dell Hymes chiamò un “fenomeno vitale manifesto”, oggi apparso in tutta la sua portata: la radicale diversità delle lingue, che certe teorie diventate popolari vorrebbero negare, trincerandosi dietro espressioni oscure (“struttura profonda”) ed idee antiquate (“grammatica universale”).
Le regolarità che si possono osservare in un universo così cangiante e imprevedibile sono sempre parziali ( il più delle volte aerali) e comunque relative. Correlarle è ancora più difficile e, come scrive Max Plank, “questo crea un enorme potenziale di eterogeneità nella diversità delle lingue, che, se si realizzasse pienamente, renderebbe la tipologia morfologica impraticabile”.
Perciò oggi si va affermando nella linguistica la tendenza a rigettare le gabbie teoriche, di qualunque natura esse siano, ed ancor più gli apriori dottrinari, nella persuasione che le lingue vanno studiate senza paraocchi e, quanto più possibile, iuxta propria principia.


Lucio D'Arcangelo
LA SPIRALE DI GABELENTZ
Morfologia e tipologia delle lingue 
[ISBN-978-88-7497-773-4]
Pag. 120 - € 10,00

http://www.edizionisolfanelli.it/laspiraledigabelentz.htm

lunedì 10 marzo 2014

Presentazione: I GEMELLI DI CAERE di Fabrizio Cordoano (Pescara, Domenica 16 marzo 2014, ore 19:00)


Domenica 16 marzo 2014, alle ore 19:00

presso il LIDO 186
Viale Primo Vere n. 51
di PESCARA

presentazione del primo romanzo del ciclo "Anime etrusche"

di FABRIZIO CORDANO 

I GEMELLI DI CAERE

Edizioni Solfanelli

Presenteranno PAOLO CARRETTA e MARIO SAMMARONE






La maschera con il volto adirato del dio Tinia copre le sembianze di un intruso che spaccia le proprie perversioni per volere divino.
Lamine d’oro, che recano incisa una dedica alla dea Uni per il dono di due figli gemelli, emergono inaspettatamente dai bauli di un tesoro trafugato, ricco di manufatti di pregio.
L’amore dei giovani Athe e Laerthe nasce e cresce all’ombra della necropoli di Caere, ma la fortuna del ragazzo raggiunge il proprio apice nello stesso istante in cui il suo astro si spegne. 
Arte e storia, luoghi fantastici e leggendari, amore e odio, vendetta e onore, storia Etrusca e Romana si rincorrono lungo tutto il romanzo, la cui trama trae ispirazione dalla splendida “Tomba dei rilievi” (IV sec. a.C.) della necropoli etrusca della Banditaccia a Cerveteri, realmente appartenuta alla famiglia dei Matunas.


Fabrizio Cordoano
I GEMELLI DI CAERE
Ciclo Anime Etrusche
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-847-2]
Pagg. 176 - € 13,00

http://www.edizionisolfanelli.it/igemellidicaere.htm

lunedì 3 marzo 2014

UN ANGOLO DI PURGATORIO, il romanzo di Giuseppe Magnarapa ispirato ai "fatti di Cogne".

Premessa

Prima che eventuali lettori decidano di esplorare il mio Un angolo di Purgatorio, lasciatemi chiarire un paio di cose.
Se, com’è inequivocabile, questo romanzo si ispira al caso di Cogne, non per questo si propone di darne spiegazione.
Accade spesso che i romanzi si ispirino a fatti realmente accaduti, soprattutto quando è controverso il modo in cui essi si sono svolti, ma lo scrittore che li esplora attraverso l’ottica della sua immaginazione non pretende di dar loro chiarimento: li trasfigura semplicemente, attraverso una narrazione che scaturisce dal confronto tra il suo mondo interiore e le riflessioni evocate dall’evento. E poiché è innegabile che i fatti di Cogne abbiano rappresentato una fonte inesauribile di stimoli intellettivi ed emotivi, ne deriva che ciascuno di noi ha reagito secondo il suo stile, in base, cioè, al modello di funzionamento della propria struttura psichica. Alcuni, cercando di capire attraverso i pareri degli esperti e i reportage dei giornalisti, oppure parlandone più volte con amici e conoscenti; altri, come me, con un bisogno irrefrenabile di prendere carta e penna e mettersi a scrivere.
Sono uno psichiatra, in fondo e, come se non bastasse, anche uno scrittore dilettante. Ho seguito con attenzione i pareri dei colleghi sul caso di Cogne e più ne ascoltavo, più mi convincevo che la nostra scienza non è in grado di fornirne soluzioni adeguate, così come quella investigativa si è rivelata incapace di scovare la scucitura segreta che rivelasse l’identità dell’assassino, il che avviene, purtroppo quasi sempre, solo nei romanzi.
La morte violenta del piccolo Samuele ha infatti rappresentato una svolta storica nella storia della criminologia; per la prima volta, su un caso di omicidio apparentemente semplice e in cui la madre era l’unica indiziata alternativa allo sconosciuto Uomo Nero, si sono concentrate in modo martellante le attenzioni dei mezzi di comunicazione di massa. Per la prima volta, a fronte dell’involontaria manomissione iniziale della scena del crimine, si è tentato in modo ossessivo di sopperire con le spiegazioni psichiatriche all’incertezza e alla confusione degli indizi disponibili, ragionando sull’ipotetica psicopatologia del responsabile prima che questo fosse identificato, per delineare un profilo arbitrario la cui attendibilità non è mai stata confermata, neppure dopo che la presunta assassina è stata processata e condannata sia in Assise che in Appello.
Ce n’era abbastanza, insomma, per mettere in moto non soltanto i meccanismi della logica razionale, ma anche e soprattutto quelli emozionali e immaginativi che, a differenza dei primi, sono strettamente privati e individuali, proprio in quanto legati alle irripetibili esperienze di vita di ciascuno di noi. Come è possibile, allora, ripercorrere le vicende personali che supponiamo possano aver trasformato una persona psichicamente equilibrata in un’assassina, senza ricorrere a quella fantasia che, giorno per giorno, ci aiuta a dare un senso alle nostre esperienze?
Per gli psichiatri, i principali sistemi diagnostici sono l’osservazione del comportamento e il contatto verbale col paziente, ma sia l’uno che l’altro sono incompleti e fallaci. Il primo perché, il più delle volte, il comportamento viene riferito da terze persone e dunque filtrato attraverso l’ottica e l’esperienza dell’osservatore diretto; il secondo perché il paziente può deliberatamente omettere informazioni importanti su di sé, oppure aver perso la memoria e la consapevolezza di esperienze emotivamente incisive di cui sia lui che lo psichiatra non verranno mai a conoscenza.
Il caso di Cogne ha rappresentato, dunque, per la genesi di questo romanzo, soltanto uno stimolo esterno scatenante, che nulla ha a che vedere con le vicende dell’immaginaria protagonista se non la circostanza storica, lineare e agghiacciante, di un ipotetico infanticidio, il reato di sangue che più di ogni altro evoca una perentoria esigenza di giustizia.
Il meccanismo narrativo consente la ricostruzione di un percorso psichico individuale, immaginario ma non arbitrario, che attraverso eventi rimasti sepolti nel passato della protagonista e inaccessibili alla sua memoria, o comunque omessi perché ritenuti ininfluenti o non collegati, tenta di fornire al lettore una vaga idea di come, se non di perché, una persona da tutti giudicata normale potrebbe arrivare a commettere l’inconcepibile.
La verità giudiziaria ci consente oggi di affermare che la mamma di Cogne ha ucciso la sua creatura, ma se così è stato sono convinto che nessuno, nemmeno lei stessa, sia in grado di capirne la ragione, e questo contrasta in modo netto col nostro bisogno primario di causalità. Un angolo di Purgatorio è, forse, il tentativo di assecondare questa esigenza facendo ricorso alla fiction, laddove gli strumenti razionali della ricostruzione logica e storica si rivelano, purtroppo, inadeguati.


Giuseppe Magnarapa
UN ANGOLO DI PURGATORIO
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-829-8]
Pagg. 320 - € 20,00

http://www.edizionisolfanelli.it/unangolodipurgatorio.htm


sabato 1 marzo 2014

Presentazione: FLAIANO E D'ANNUNZIO di Giacomo D'Angelo (Pescara, Lunedì 3 marzo, ore 18:00)

Lunedì 3 Marzo, alle ore 18:00

presso la Libreria QUI ABRUZZO
Via E. De Amicis n. 1/5 - PESCARA

Presentazione del saggio di Giacomo D'Angelo

FLAIANO E D'ANNUNZIO
l'Antitaliano e l'Arcitaliano

Edizioni Solfanelli





Scheda del libro:

Dopo la morte, per almeno un trentennio, Gabriele d’Annunzio è stato per la cultura italiana il mostro da schiacciare. Alberto Arbasino aveva scritto di lui: «Cadavere in cantina fra i più ingombranti di tutte le letterature, di tutti i paesi, vilipeso, conculcato, negletto… vomitato con stizza… peggio ancora di Pound.» E, si potrebbe aggiungere, di Céline, di Hamsum, di Brasillach, di Mishima, di Bloy. Nessun altro scrittore, non solo in Italia, è stato bersaglio di una damnatio memoriae così estesa, di uno sport della demonizzazione tanto praticato, di un pregiudizio che ha relegato nell’oblio le imprese dell’uomo e i versi del poeta. «Nessuno ha mai suscitato tante inimicizie, nessuno ha mai avuto tanti denigratori sistematici», ha scritto G. A. Borgese.
Il vulcano del provincialismo italiota ha ricoperto di lava moraleggiante, snobistica, bigotta, ideologica, un artista letto e ammirato da Joyce, Proust, Hemingway, Musil, Valéry, James, Landolfi, Bianciardi, Manganelli. Una cortina di ipocrisia, un cordone sanitario, una sollevazione universale verso l’ingombrante, indigeribile, “infrequentabile” (Rossana Rossanda) poeta, hanno unito per lungo tempo letterati e gazzette, il nord illuminista e il sud sanfedista, l’Azione Cattolica e le Case della Cultura.
Non si sono estraniati da simile palude di conformismo i giornali per i quali scriveva Ennio Flaiano con rare eccezioni, come Leo Longanesi. Flaiano distingueva dannunziani e d’Annunzio: i primi li scansava, ne detestava stile e modi di vita; dell’altro, il suo compaesano, nato a pochi metri dalla sua casa nella Pescara non ancora unita a Castellammare, rileggeva e assaporava i madrigali estivi che gli rimandavano l’estate adriatica dell’adolescenza.
E ogni citazione che l’autore di Tempo di uccidere faceva del poeta di Alcyone rivelava un moto di simpatia, un empito fratellevole, un riconoscimento della sua grandezza. Senza fanatismi di idolatra, ma con serenità di giudizio. Il poeta Flaiano, che con La spirale tentatively ha scritto «la più bella lirica del 900»(Franco Cordelli), sapeva che «Alcyone è il libro generativo della lirica novecentesca e D’Annunzio il padre che occorre idealmente uccidere, ma con cui non si cessa di dialogare.» (Pietro Gibellini)



Giacomo D'Angelo
FLAIANO E D'ANNUNZIO
l'Antitaliano e l'Arcitaliano
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-704-8]
Pagg. 120 - € 10,00

http://www.edizionisolfanelli.it/flaianoedannunzio.htm