SINDACATO LIBERO SCRITTORI ITALIANI
Roma, aula Magna di Palazzo Sora
Corso Vittorio Emanuele II, 217
Giovedì 31 gennaio 2013, ore 16,30
presentazione dell’opera di
Silvia Peronaci
L'ATTO CREATIVO IN BAUDELAIRE
Edizioni Solfanelli
RELATORI: Emerico GIACHERY, Gianluca VALLE, Floriana SCARCIA, Giuseppe GRASSO e Silvia PERONACI
MODERA: Nino PICCIONE
Donatella FERRARA, attrice e scrittrice, reciterà brani di Baudelaire e passi dal testo di Silvia Peronaci
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
tel. 06 8558065 - 347 1836042 sindacato.scrittori@tiscali.it
Scheda del libro
Con un taglio filosofico inedito l’autrice si propone di rimeditare qui la ricezione dei Fiori del Male scavalcando la dicotomia di Spleen e Idéal su cui tanta critica ha incentrato le proprie analisi. L’indagine stringe il fuoco sui modi di creare in Baudelaire e ne ricostruisce, a suo modo, la fenomenologia.
A segnare i margini estremi del dualismo nativo di Baudelaire non sono, come sembra, i due poli che pur intitolano la prima e più lunga sezione del suo canzoniere. Dietro quelle due celebri istanze, secondo la filosofa, è possibile ravvisare un’altra «polarizzazione» che fa filare l’anima baudelairiana da un capo all’altro del telaio artistico: quella tra essere e divenire, tra stabilità e alterazione, tra esistenza costruita, perfetta ma impersonale, ed esistenza vissuta, imperfetta ma personale.
Si tratta, in fondo, di un invito a pensare l’esperienza come qualcosa di meno immediato di quel che comunemente si crede, a ripensarla nel suo legame con il preciso gesto interiore che si è scelto di fare più o meno consciamente. Il lettore vedrà che, se il tipo di azione intrapresa da Baudelaire consiste nel metter mano alla parola poetica per difendersi, per farne un uso ancora troppo materiale, individualistico e non individuale, il risultato non è un’esperienza di vita ma la «geometrizzazione» della vita stessa, la sua violenza. Quando invece Baudelaire intraprende la parola poetica non già per ripararsi dagli altri ma per «essere tra gli uomini» allora tale presa di posizione confluisce in un’esperienza che si umanizza.
Spesso l’esperienza non è negativa in sé ma relativamente al gesto – meccanico o vivente – con il quale il poeta dei Fiori ci interagisce. Questo il motivo per il quale Silvia Peronaci ha creduto di rinvenire nella creatività baudelairiana gli ordini distinti di un atto geometricamente costruito, che rompe con le cose e le rifugge, e di un atto fenomenologicamente vissuto, che va «dritto alle cose».
Silvia Peronaci
L'ATTO CREATIVO IN BAUDELAIRE
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-770-3]
Pagg. 72 - € 7,00
http://www.edizionisolfanelli.it/attocreativoinbaudelaire.htm